Museo del Somaro Gualdo Tadino (PG) – Riapertura 18 settembre 2021 ore 11

FRECCIA CALMA – Olio e grafite su tela 70x90cm anno 2021

“Di somari, nella vita di ogni giorno (quella delle prime e impellenti necessità) e nel mondo dell’arte (quello della fantasia e del superfluo), se ne incontrano a ogni piè sospinto. E questo perché la parola somaro (o asino o ciuccio o ciuco) non sta solo a indicare il mammifero perissodattilo della famiglia equidi, ma, per estensione di significato, anche la persona incolta, di scarsa intelligenza e capacità o il ragazzo che non trae alcun profitto dagli studi. Estensione che secondo certe prese di posizione assurdamente politically correct non si dovrebbe più usare nella lingua corrente perché potrebbe suonare offensivo nei confronti degli animali.

Ora, il somaro ci fa tenerezza e se usiamo la parola in termine esteso o se qualcuno si è pensato di farci sopra storie o immagini o addirittura un museo, non gliene vogliamo di certo male e di certo non ne vorrà l’umile asinello nei nostri confronti.
 Negli anni Novanta, dopo performance, installazioni, video incentrati sulla figura del somaro, l’artista Nello Teodori ebbe l’incredibile idea di aprire il suo studio di Perugia, nel 1999, per dedicargli un Museo: un luogo democratico dove ognuno poteva contribuire senza erigere muri e steccati, e dove le differenze erano una ricchezza e non un distanziamento.
 Dopo essere stato anche itinerante e aver viaggiato su un caravan, il Museo ha ora una sede pubblica a Gualdo Tadino in un pregevole palazzetto medievale di proprietà del Comune, che a seguito dei lavori di restauro della facciata e di alcuni locali interni, di ampliamento e di adeguamento alle norme di sicurezza, aprirà al pubblico il 18 settembre 2021.

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Per Francesco Galluzzi, direttore scientifico del museo, “il somaro è un vero e proprio animale simbolico dei nostri tempi. Passato di moda, inattuale e inutile rispetto a una società post-industriale, continua a esistere e a opporre la sua testardaggine alla fatalità della propria estinzione. Malgrado tutto è ancora tra di noi. E sta abbastanza bene in salute… Incarnazione del mito dell’artista moderno e contemporaneo, quella del somaro. Esaurita, espansa, morta, l’arte continua testardamente a esistere e a manifestare la propria esistenza come qualcosa di irriducibile alla propria estinzione. Per quanto si voglia immaginare che l’arte abbia dissolto la sua identità (e manifestato la propria inattuale inutilità) nel cinema, nei fumetti, nel design, nella tv, nel web e quant’altro… Ancora, prima o poi ci si imbatte in qualcosa – qualsiasi cosa sia – che non si può chiamare in altro modo che ARTE”.

Nel Museo del Somaro sono presenti opere di artisti visivi, ma anche contributi provenienti dal mondo dello spettacolo, della letteratura, della critica, della scienza, della politica tra cui Luca Maria Patella, Karin Andersen, Paolo Portoghesi, Pino Modica, Ninetto Davoli, Pablo Echaurren, Antonella Mazzoni, Antonio Di Pietro, Stefano Fontana, Michel Gueranger, Lamberto Pignotti, Ugo La Pietra, Cesare Pietroiusti, Angelo Ricciardi, e così via. Tra le nuove acquisizioni si segnalano le opere degli artisti Rodrigo Blanco, Michel Blumenthal, Italo Carrarini, Santolo De Luca, Francesco di Loreto, Antonello Matarazzo, Luca Matti, Barbara Novelli, Meri Tancredi.”

Un centro per l’arte contemporanea intestato al Museo del Somaro